Interrogativi e intonazione: come si fanno le domande in italiano?

In questo articolo, impariamo a formulare le domande in italiano usando gli interrogativi e migliorando l’intonazione.

Imparare a porre una domanda è fondamentale per la comunicazione. Grazie alle domande infatti possiamo avviare una conversazione con una persona, anche se il nostro livello di italiano non è avanzato.

Quando impariamo una nuova lingua, infatti, le domande sono una delle prime cose che studiamo: “Come ti chiami?“, “Da dove vieni?” sono alcune delle prime frasi che impariamo a formulare. Queste frasi infatti ci permettono di entrare in contatto con le altre persone.

Per questo motivo, in questo articolo, scopriremo come formulare una domande in italiano, utilizzando due elementi fondamentali. Innanzitutto, gli interrogativi, ossia della parole speciali che introducono le domande. E poi l’intonazione, ossia alcuni cambiamenti nel tono della nostra voce che fanno capire alla persona a cui parliamo che stiamo facendo una domanda.

Gli interrogativi

Gli interrogativi sono delle parole speciali che mettiamo all’inizio di una domanda. Grazie a queste parole, la persona che ci ascolta capisce quasi subito che le stiamo facendo una domanda. Vediamoli insieme.

  1. Quale – si usa per fare una domanda sulla qualità o sull’identità di cose o persone. Varia solo nel numero: usiamo quale per il maschile e femminile singolare, e quali per il maschile e femminile plurale. Può essere usato sia come aggettivo che come pronome. Ad esempio:

    Quale tipo di libri preferisci? (aggettivo);
    Quali città italiane hai visitato? (aggettivo);
    Vorrei guardare un bel film italiano. Quale mi consigli? (pronome);
    L’Italia ha molti artisti famosi. Voi quali conoscete? (pronome).

    Attenzione! Quale può perdere la e davanti alle vocali, ma NON mettiamo l’apostrofo.

    Qual è il tuo animale preferito? GIUSTO
    Qual’è il tuo animale preferito? SBAGLIATO
  2. Che – si usa come quale. Tuttavia, mentre quale è formale e si usa soprattutto allo scritto, che è più informale e si usa tantissimo all’orale. Inoltre, come pronome, che fa riferimento a cose. È invariabile, e cioè non cambia mai. Ad esempio:

    Che tipo di libri preferisci? (aggettivo);
    Che città italiane hai visitato? (aggettivo);
    Vorrei guardare un bel film italiano. Che mi consigli? (pronome);
    Che facciamo stasera? (pronome).

    Attenzione! In italiano abbiamo tre opzioni quando usiamo il pronome che per parlare di cose: che cosa, che, cosa.

    a. Che cosa fai?
    b. Che fai?
    c. Cosa fai?

    Inoltre, davanti alla vocale, spesso la parola cosa perde la a. Ad esempio;

    a. Che cos’è questo?/Cos’è questo?;
    b. Che cos’hai? (= è un espressione che si usa quando capiamo che una persona è triste. Con questa espressione ci mostriamo disponibili ad ascoltare i suoi problemi).
  3. Chi – è un pronome invariabile e si usa solo per le persone. Si usa come soggetto, come complemento diretto (senza preposizioni) o come complemento indiretto (con le preposizioni. Ad esempio:

    Chi sei? (soggetto);
    Chi è? (soggetto);
    Chi è il tuo cantante italiano preferito? (soggetto);
    Chi hai conosciuto ieri alla festa? (complemento diretto);
    Con chi parli? Con me? (complemento indiretto).

    Attenzione! Quando c’è una preposizione è importante non confondere il pronome interrogativo chi con il pronome relativo cui. Vediamo meglio:

    Nella frase

    Non capisco di chi parli

    “di chi parli” è una domanda indiretta, e quindi è necessario usare chi. Tuttavia, nella frase

    Non conosco la persona di cui parli

    “di cui parli” è una frase relativa collegata a “non conosco”. In realtà questa singola frase si può dividere in due frasi più semplici:
    1. Tu parli di una persona;
    2. Io non conosco questa persona.

    Per unire queste due frasi senza ripetere la parola “persona” è necessario usare cui.

    Un’ultima curiosità sul pronome chi: come abbiamo visto, in italiano, chi può essere usato sia come soggetto che come complemento diretto. In italiano infatti non ci sono due forme diverse per indicare le due diverse funzioni di questo pronome. A volte, questo può causare un po’ di confusione. Ad esempio, la frase

    Chi ha chiamato Antonio?

    può significare due cose:

    a. Qualcuno ha chiamato Antonio (se chi è il soggetto);
    b. Antonio ha chiamato qualcuno (se chi è il complemento diretto).

    Per fortuna, in italiano possiamo usare una costruzione alternativa per far capire che chi è il soggetto. Questa costruzione si chiama dislocazione a destra del complemento oggetto e si forma mettendo il pronome diretto prima del verbo:

    Chi l’ha chiamato, Antonio?
  4. Quanto – Serve a formulare domande sulla quantità. Si usa come aggettivo o pronome (variabile in quanto/quanti/quanta/quante) ma anche come avverbio (invariabile). Ad esempio:

    Quanti anni hai? (aggettivo);
    Quanto costa? (avverbio);
    Quanti siamo stasera? (pronome);
    Quante persone ci sono nella tua famiglia? (aggettivo).
  5. Come – è un avverbio e dunque è invariabile. Serve a fare una domanda sul modo. Ad esempio:

    Come ti chiami?;
    Come hai imparato l’italiano?;
    Come hai detto?
  6. Dove – è un avverbio e dunque è invariabile. Serve a fare una domanda sul luogo. Ad esempio:

    Da dove vieni?;
    Di dove sei?;
    Dove abiti?;
    Dove lavori?/Dove studi?
  7. Quando – è un avverbio e dunque è invariabile. Serve a fare una domanda sul tempo. Ad esempio:

    Quand’è il tuo compleanno?;
    Quando cominci a lavorare?;
    Quando finirai di studiare?
  8. Perché/Come mai – sono invariabili e servono a fare una domanda sulla causa. La differenza tra perché e come mai è che come mai comunica un maggiore livello di sorpresa e curiosità. Ad esempio:

    Perché ti piace l’Italia? (= voglio solo sapere cosa ti piace dell’Italia);
    Come mai ti piace l’Italia? (= sono molto curioso di sapere cosa ti piace dell’Italia);
    Perché non esci stasera? (= voglio solo conoscere il motivo per cui stai a casa);
    Come mai non esci stasera? (= pensavo che saresti uscito e voglio sapere perché alla fine non esci).

    Attenzione! In italiano usiamo perché anche per rispondere alle domande. Ad esempio:

    Perché non esci stasera?
    Perché avevo già un impegno!

L’intonazione

In italiano però le domande non si costruiscono solo con gli interrogativi. Pensiamo alle domande come “Hai un gatto?“, oppure “Volete una fetta di torta?“. In questi casi non c’è nessuna parola che fa capire a chi ci ascolta che gli stiamo facendo una domanda. Inoltre, e questo si vede molto bene allo scritto, in italiano la struttura delle domande e delle affermazioni è identica. Ad esempio:

1. Luca ha un cane (affermazione)
2. Luca ha un cane? (domanda)

Allo scritto, effettivamente, l’unica cosa che ci fa capire che la frase numero 2 è una domanda è la presenza del punto interrogativo (= ?).

Come fanno allora gli italiani a capire se stanno ascoltando una domanda o una affermazione? Usiamo due intonazioni diverse. Questo significa che il nostro tono di voce cambia, sale o scende.

Soprattutto quando mancano gli interrogativi, quindi, è molto importante sapere usare bene l’intonazione tipica delle domande, perché è solo la nostra intonazione che fa capire a chi ci ascolta che gli stiamo facendo una domanda. Vediamo dunque la differenza tra l’intonazione che si usa nelle affermazioni e l’intonazione che si usa nelle domande.

Nella affermazioni, gli italiani usano una intonazione neutra, leggermente discendente (e cioè che scende un po’ verso il basso). Guardate questo piccolo schema e ascoltate l’audio per capire.

Luca ha un cane – Affermazione.

La linea dritta dello schema segue il mio tono di voce. Il mio tono di voce è rimasto neutro. Non è sceso verso il basso e non è salito verso l’alto. Ho fatto un’affermazione.

Guardiamo adesso l’intonazione delle domande. In questo caso, il mio tono di voce sarà ascendente. Ciò significa che salirà verso l’alto. Guardate questo piccolo schema e ascoltate questo audio per capire meglio.

Luca ha un cane? – Domanda

La linea curva dello schema segue il mio tono di voce. Il mio tono di voce è ascendente, e cioè è salito verso l’alto. Ho fatto una domanda.

Adesso, come piccolo esercizio caricherò due file audio che vi serviranno per esercitarvi con le domande.
Nel primo file, leggerò tutte le domande che ho usato in questo articolo per spiegare gli interrogativi. Ascoltate e ripetete con la giusta intonazione.
Nel secondo file invece leggerò delle frasi affermative e interrogative che cambiano solo per l’intonazione. Ascoltate l’audio e ripetete con la giusta intonazione.

Domande con gli interrogativi

Domande con gli interrogativi – Ascolta e ripeti imitando l’intonazione
  1. Quale tipo di libri preferisci?
  2. Quali città italiane hai visitato?
  3. Vorrei guardare un bel film italiano. Quale mi consigli?
  4. L’Italia ha molti artisti famosi. Voi quali conoscete?
  5. Qual è il tuo animale preferito?
  6. Che tipo di libri preferisci?
  7. Che città italiane hai visitato?
  8. Vorrei guardare un bel film italiano. Che mi consigli?
  9. Che facciamo stasera?
  10. Che cosa fai?
  11. Che fai?
  12. Cosa fai?
  13. Che cos’è questo?
  14. Cos’è questo?
  15. Che cos’hai?
  16. Chi sei?
  17. Chi è?
  18. Chi è il tuo cantante italiano preferito?
  19. Chi hai conosciuto ieri alla festa?
  20. Con chi parli? Con me?
  21. Chi ha chiamato Antonio?
  22. Chi l’ha chiamato, Antonio?
  23. Quanti anni hai?
  24. Quanto costa?
  25. Quanti siamo stasera?
  26. Quante persone ci sono nella tua famiglia?
  27. Come ti chiami?
  28. Come hai imparato l’italiano?
  29. Come hai detto?
  30. Da dove vieni?
  31. Di dove sei?
  32. Dove abiti?
  33. Dove lavori?
  34. Dove studi?
  35. Quand’è il tuo compleanno?
  36. Quando cominci a lavorare?
  37. Quando finirai di studiare?
  38. Perché ti piace l’Italia?
  39. Come mai ti piace l’Italia?
  40. Perché non esci stasera?
  41. Come mai non esci stasera?

Affermazioni e domande senza interrogativi

Affermazioni e domande senza interrogativi – Ascoltate e ripetete imitando l’intonazione
  1. Hai mangiato i biscotti – Hai mangiato i biscotti?
  2. A te piace la pasta – A te piace la pasta?
  3. Parti per Milano domani – Parti per Milano domani?
  4. Prendi qualcosa da bere – Prendi qualcosa da bere?
  5. È tutto chiaro – È tutto chiaro?
  6. Da piccola avevi un cane – Da piccola avevi un cane?
  7. Tu fumi – Tu fumi?
  8. Lavori molto – Lavori molto?
  9. Ha otto anni – Ha otto anni?
  10. Ordiniamo una pizza – Ordiniamo una pizza?
  11. Prendete un caffè – Prendete un caffè?
  12. È arrivato – È arrivato?
  13. È arrivato Sandro – È arrivato Sandro?
  14. Facciamo due passi – Facciamo due passi?
  15. Hai comprato i biglietti per il cinema – Hai comprato i biglietti per il cinema?
  16. Il cane ha rotto il vaso – Il cane ha rotto il vaso?
  17. Avete letto questo libro – Avete letto questo libro?
  18. Stasera non uscite – Stasera non uscite?
  19. Siamo in lockdown – Siamo in lockdown?
  20. La scuola è chiusa – La scuola è chiusa?


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