25 marzo – Che cos’è il Dantedì spiegato dal Ministro dei Beni Culturali

Il 25 marzo 2021 sarà un Dantedì speciale. Scopriamo insieme questa giornata particolare istituita solo di recente attraverso le parole del Ministro italiani dei Beni Culturali.

Dal 2020, in Italia, ogni 25 marzo si celebra il cosiddetto Dantedì (un po’ come lunedì, martedì…). Formalmente, si tratta della Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Come ha detto il Ministro italiano dei Beni Culturali, questa giornata «è stata istituita per durare per sempre, come durerà per sempre la fama e la notorietà di Dante a livello mondiale».

Ho fatto per voi un po’ di ricerca sul sito del MiC, il Ministero italiano dei Beni Culturali e ho scoperto un po’ di cose interessanti, di cui vi parlo in questo articolo. Cominciamo!

Il significato del Dantedì 2021

Innanzitutto, perché è stato scelto proprio il 25 marzo? Il motivo è tutto storico: gli studiosi di letteratura infatti riconoscono nel 25 marzo la data di inizio del viaggio di Dante nell’aldilà nella sua più grande opera, la Divina Commedia.

L’edizione 2021 del Dantedì sarà però molto significativa perché in quest’anno ricorre il settecentesimo anniversario dalla morte del grande poeta toscano. Per questo motivo, il Governo italiano ha addirittura creato un Comitato Nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, che si è occupato di coordinare tutti gli eventi e tutte le iniziative che si terranno in tutta Italia in questa giornata tanto speciale.

Tra la miriade di iniziative, però, quella forse più importante sarà la lettura di un canto della Divina Commedia da parte di Roberto Benigni al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica e che sarà trasmessa sulla RAI, la televisione pubblica italiana.

Roberto Benigni (attore italiano famosissimo all’estero e che molti di voi conosceranno per il suo film più famoso, La vita è bella) ha avuto la capacità e il merito di portare Dante nelle piazze delle città italiane, organizzando delle letture dei canti danteschi in spettacoli chiamati Tutto Dante, che riunivano ogni sera centinaia di persone. Invitarlo al Palazzo del Quirinale, il luogo più importante della Repubblica italiana è quindi un atto di grande valore simbolico.

Il Comitato Nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri ha finanziato circa 100 iniziative e patrocinato circa 400 eventi soprattutto nelle tre città dantesche, Firenze, Ravenna e Verona, che furono importanti per la vita di Dante e di cui vi dirò qualcosa in fondo all’articolo. Ovviamente, si sperava che questi grandi festeggiamenti potessero tenersi in grande stile, con la fine della pandemia, ma così non è stato. Tuttavia, per il Ministro italiano dei Beni Culturali, in questo momento di crisi, Dante può essere di grande aiuto su due fronti: innanzitutto, Dante è il poeta italiano per eccellenza, che può fare sentire alle persone italiane un forte senso di comunità nazionale. E questo è fondamentale in un periodo in cui ognuno di noi deve fare, secondo le proprie possibilità, la propria parte. Inoltre, Dante insegna ad aver fiducia, speranza: al termine del suo orribile viaggio nell’Inferno, Dante scrive un verso che suona come un monito, un insegnamento che recita «e quindi uscimmo a riveder le stelle». Come a dire, dopo la tempesta viene sempre il sereno.

I progetti

In questo Dantedì 2021 il Comitato Nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri ha promosso un centinaio di progetti presentati negli anni precedenti. Si tratta di eventi e iniziative molto diverse tra loro: mostre, convegni, seminari, incontri, spettacoli teatrali, concerti, letture, che avranno luogo in Italia e all’estero, in città grandi e piccole. Una cosa molto interessante è che spesso questi progetti hanno un carattere accademico e specialistico, ma in tanti altri casi hanno un carattere popolare. Per sua stessa ammissione, il Comitato ha deciso di privilegiare le iniziative che «riescono a coniugare il rigore scientifico con l’intento divulgativo». Insomma, l’obiettivo di questi progetti è quello di rendere Dante comprensibile a tutti e a tutte.

Vi segnalo qui tre iniziative che ho trovato particolarmente interessanti, ma per ulteriori dettagli vi consiglio di visitare questa pagina:

  1. Piazza Dante. #festivalinrete: si tratta di un grande progetto che unisce quarantadue Festival di approfondimento culturale italiani. Per tutto l’anno, questi festival inseriranno nel proprio calendario degli eventi dedicati a Dante. Gli eventi saranno disponibili online su un sito internet dedicato, che rappresenterà una vera e propria piazza virtuale ricca di contenuti multimediali;
  2. Dante Alighieri e la lezione dell’intercultura: è un evento internazionale che si terrà all’Expo di Dubai. L’iniziativa è stata presa dal Comitato insieme all’Istituto di cultura italiana di Abu Dhabi. Il programma prevede un convegno internazionale e una mostra. Il convegno prevede il contributo di studiosi di Dante sia italiani che arabi. La mostra invece prevede l’esposizione di edizioni antiche della Divina Commedia, alcune edizioni delle sue traduzioni in lingua araba, nonché esemplari cinquecenteschi delle traduzioni del Corano di Andrea Arrivabene e, si spera, l’esemplare veneziano del primo Corano stampato. L’obiettivo è da una parte quello di segnalare la curiosità del mondo arabo nei confronti di Dante, e dall’altra quello di evidenziare il primato italiano sulle traduzioni antiche del Corano e il fatto che il primo Corano stampato al mondo è stato realizzato proprio in Italia.
  3. La Vita Nova: l’amore in Dante nello sguardo di dieci artiste contemporanee: si tratta di una mostra che dà spazio alla creatività femminile. A 10 artiste italiane di diverse generazioni è infatti stato chiesto di realizzare delle opere ispirate ai sonetti de La vita nova, l’opera che Dante dedicò a Beatrice, l’amore della sua vita. Tra queste artiste, ci sono le pittrici Elisa Montessori e Giosetta Fioroni e la fotografa Letizia Battaglia. La mostra si terrà prima al Museo Barracco di Roma e poi diventerà itinerante, spostandosi in altre città.

Firenze, Ravenna e Verona, le tre città dantesche

Perché Firenze, Ravenna e Verona sono considerate come le tre città dantesche? Il motivo è da rintracciare nella biografia di Dante.

Partiamo da Firenze, luogo di nascita del Sommo poeta. Dante partecipò alla vita tumultuosa politica della città, tanto da esserne esiliato alla fine della disputa tra Guelfi e Ghibellini (ve ne avevo già parlato qui). Dante trascorse i suoi anni in esilio prima a Verona e poi a Ravenna. Fu invitato a Verona dal signore della città, Cangrande della Scala, che offrì protezione a lui e alla sua famiglia nella sua corte sfarzosa. Proprio a Cangrande della Scala, Dante dedicherà nel Paradiso dei versi che esaltano il loro legame di profonda amicizia e rispetto reciproco. Successivamente, Dante si trasferì a Ravenna, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. E proprio a Ravenna che Dante morì di malaria nel 1321, ed è proprio a Ravenna che si trova la tomba di Dante (tomba che ha creato sin da subito una grossa disputa con Firenze e di cui vi parlo sempre qui).

Come potrete immaginare, Firenze, Verona e Ravenna sono orgogliose di aver avuto questo legame profondo con Dante, e per questo hanno organizzato anche loro iniziative ed eventi in occasione del VII centenario della sua morte. Vi lascio dunque qui i siti web creati dalle tre città per l’occasione. Al loro interno troverete infinite risorse che vi permetteranno di scoprire moltissime cose sul padre della lingua italiana.

  1. 700DanteFirenze – il sito creato dal Comune di Firenze;
  2. DanteaVerona – il sito creato dal Comune di Verona;
  3. VivaDante – il sito creato dal Comune di Ravenna.

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Infine, vi ricordo che potete contattarmi per prenotare le vostre lezioni di italiano e iniziare a studiare l’italiano online con me!

2 pensieri riguardo “25 marzo – Che cos’è il Dantedì spiegato dal Ministro dei Beni Culturali

  1. Ciao , Giulia . Mi è piacciuto molto l’articolo . Sono molto curioso sulla storia italiana . Perché L’italia è un paese dove molte culture convergono e mi chiedo quanto sia stato difficile unificarlo. Quanto usanze diverse ci sono , quante dialetti diverse.

    Piace a 1 persona

    1. ciao Ricardo!

      Perdona il mio ritardo! Sono contentissima che l’articolo ti sia piaciuto. Hai perfettamente ragione: l’Italia è sempre stato un paese in cui molte culture si sono mescolate. Siamo il frutto di secoli di amicizie e inimicizie tra popoli: Greci, Romani, Longobardi, Arabi, Normanni, Spagnoli, Austriaci. Eppure, oggi siamo una nazione che ha saputo trovare una complicata unità che ci rende tanto amati in tutto il mondo. Credo che la Storia dell’Italia sia un insegnamento sul fatto che la convivenza tra popoli e culture diversi è assolutamente possibile se si trova il coraggio di stare insieme. Grazie per questa bellissima riflessione ❤

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