Il passato prossimo: guida onesta per usarlo bene

Il passato prossimo è uno dei tempi passati più usati della lingua italiana, ma può essere molto difficile se non abbiamo delle basi forti. In questo articolo ripassiamo la sua formazione e i suoi usi e vediamo una serie di consigli chiari per padroneggiarlo.

Il passato prossimo è il secondo tempo verbale che si studia in un corso di italiano. È infatti il tempo più usato per esprimere azioni passate. Se avete appena cominciato a studiare l’italiano, conoscere il passato prossimo è utilissimo, perché vi permette di raccontare cosa avete fatto ieri sera, questa mattina, o durante le vostre ultime vacanze. Inoltre, saperlo usare correttamente vi permetterà di fare bella figura in italiano.

Attenzione però, il passato prossimo non è affatto semplice. Per padroneggiarlo, è importante avere della basi solide, ed essere pronti a fare tanta pratica, tanto ascolto, e tanto esercizio di memorizzazione. Ecco quindi una guida passo dopo passo per poterlo studiare e usare in modo efficace.

L’uso

Il passato prossimo si usa per parlare di eventi passati recenti o lontani. Questi eventi devono essere facilmente identificabili dal punto di vista cronologico. Che cosa significa?

  • il passato prossimo si usa per parlare di un’azione che è avvenuta una volta sola o tante volte nel passato. Ad esempio:

    Ieri sono andato a Roma;
    Sono andato a Roma 5 volte
    [nella mia vita].
  • il passato prossimo si usa per parlare di un’azione di cui si conosco bene l’inizio e la fine, e quindi la durata. Ad esempio:

    Ho lavorato a Londra per 5 anni [c’è una durata dell’azione, ossia i 5 anni];
    John e Mamadou hanno parlato durante tutta la lezione [la durata dell’azione è tutta la lezione].

La forma

Il presente è un tempo semplice: in altre parole è formato da una sola parola. Il passato prossimo invece no. È il primo tempo composto del sistema verbale italiano. Significa che per formarlo abbiamo bisogno di due elementi, e cioè

ausiliare essere/avere al presente + participio passato del verbo

Vediamo quindi il primo punto fondamentale: per formare il passato prossimo, è importante conoscere A MEMORIA le coniugazioni del verbo essere e del verbo avere. Non potrete usare il passato prossimo se non siete ancora in grado di coniugare questi due verbi. Se non ricordate bene queste coniugazioni, ripassatele subito! Fate esercizi di completamento, scrivete frasi, ripetete a voce alta. Ve le metto qui, per comodità:

Essere

Io sono
Tu sei
Lui/Lei è
Noi siamo
Voi siete
Loro sono

Avere

Io ho
Tu hai
Lui/Lei ha
Noi abbiamo
Voi avete
Loro hanno

Il secondo elemento del passato prossimo è il participio passato del verbo che ci interessa. Il participio passato è molto interessante: di solito, infatti, è il primo elemento che gli studenti e le studentesse di lingua italiana associano al passato. Le persone che imparano l’italiano senza studiarne la grammatica, di solito, all’inizio non usano il passato prossimo nella sua forma completa, ma usano solo il participio passato: questo perché la sua forma “forte” permette di ricollegarlo all’idea di passato.

Come si forma il participio passato? In realtà, per i verbi regolari, è molto semplice. Vediamo insieme.

Lavor-are > Lavor-ATO -are > -ato
Cred-ere > Cred-UTO -ere > -uto
Dorm-ire > Dorm-ITO -ire > -ito

Che operazione facciamo? Prendiamo l’infinito del verbo, eliminiamo la desinenza dell’infinito (-are; -ere; -ire) e aggiungiamo la desinenza del participio passato (-ato; -uto; -ito). Impariamo bene queste terminazioni, e ricordiamo soprattutto -UTO, che è quella un po’ diversa.

A questo punto abbiamo i nostri due elementi fondamentali e possiamo iniziare a formare delle frasi il nostro passato prossimo. Facciamo degli esempi:

Ieri sera ho guardato la TV;
Stamattina Laura non ha lavorato;
La settimana scorsa, Kamal è andato al supermercato;
Éléonore è partita per la Francia il mese scorso.

Sono sicura che in queste frasi avrete già notato delle cose un po’ complicate. Niente paura, ci basta tornare al punto di partenza. Come abbiamo detto che si forma il passato prossimo?

ausiliare essere/avere al presente + participio passato del verbo

Questa regola dice che abbiamo due possibilità, e cioè quella di usare o il verbo essere o il verbo avere. Prima di sapere quando usare il verbo essere e quando usare il verbo avere è importante ricordare una cosa fondamentale:

con il verbo avere, il participio passato non cambia; con il verbo essere, il participio passato si accorda con il soggetto e quindi cambia al maschile, al femminile, al singolare e al plurale. Vediamo alcuni esempi:

Maria e Giacomo hanno parlato con il professore degli esercizi di matematica
L’ausiliare è avere, quindi il participio passato non cambia

Faith e Happy sono tornate a Lagos
L’ausiliare è essere. Faith e Happy sono due ragazze (femminile plurale). Il participio passato quindi prende la desinenza -e del femminile plurale.

Tu e Tommaso siete andati a bere una birra insieme
L’ausiliare è essere. Tu e Tommaso è maschile plurale. Il participio passato quindi prende la desinenza -i del maschile plurale.

Sono cresciuta in Italia
L’ausiliare è essere. Io sono una ragazza (femminile singolare). Il participio passato quindi prende la desinenza -a del femminile singolare.

Francesco è salito sul vulcano
L’ausiliare è essere. Francesco è un ragazzo (maschile singolare). Il participio passato quindi prende la desinenza -o del maschile singolare.

Ausiliare essere o ausiliare avere?

Nessun insegnante potrà darvi una lista completa dei verbi che vogliono l’ausiliare essere e dei verbi che vogliono l’ausiliare avere. D’altra parte, imparare una lista del genere è un’operazione poco utile e poco pratica.
Esistono delle semplici regole che possiamo seguire per scegliere l’ausiliare giusto con maggiore sicurezza, ma un attento osservatore della lingua italiana noterà che queste regole hanno tantissime eccezioni. Io ve le propongo entrambe, ma voglio anche dirvi che per sapere quando usare l’ausiliare essere o l’ausiliare avere, bisogna ricordarseli e basta. In altre parole, serve ascoltare tanto e fare tanta pratica.

  1. REGOLA DEI VERBI TRANSITIVI: i verbi che rispondono alla domanda “chi?/che cosa?” prendono l’ausiliare avere. Ad esempio:

    Ho mangiato [che cosa?] la pizza;
    Martina ha ascoltato [che cosa?] la musica;
    Liza e Masuma hanno studiato [che cosa?] la lezione di geografia
    .
  2. REGOLA DEI VERBI DI MOVIMENTO: i verbi che indicano movimenti di base prendono l’ausiliare essere. Questo verbi sono: andare, venire, entrare, uscire, salire, scendere, arrivare, partire, tornare, ritornare. Ad esempio:

    Leila è andata in palestra;
    Paolo è venuto al cinema con noi;
    Il cane è entrato in casa dopo il padrone;
    I bambini sono usciti dalla classe;
    I turisti sono saliti sul campanile di San Marco;
    Ho sceso le scale in due minuti;
    L’aereo è arrivato a Parigi;
    Aisha e Khadija sono partite per Firenze;
    I nonni sono tornati dalle vacanze;
    Ieri sera sono ritornata a casa tardi.

  3. REGOLA DEI VERBI DI CAMBIAMENTO: i verbi che esprimono un cambiamento prendono l’ausiliare essere. Questi verbi sono: diventare, cambiare, nascere, crescere, morire, ecc.

    Carletto, come sei diventato grande!;
    Maria non è più la stessa ultimamente: è cambiata;
    Sono nata nel 1992;
    Yaw è cresciuto ad Accra;
    Mia nonna è morta pochi anni fa.
  4. REGOLA DEI VERBI DI STATO: i verbi che esprimono uno stato prendono l’ausiliare essere. Questi verbi sono: stare, restare, rimanere, ecc.

    Quest’anno siamo stati in montagna per le vacanze;
    Ieri Luigi e Agatha sono restati a casa tutto il giorno;
    Sandra è rimasta con gli amici tutta la sera.
  5. REGOLA DEGLI AUSILIARI: l’ausiliare del verbo avere è avere, e l’ausiliare del verbo essere è essere.

    Io sono stato/a
    Tu sei stato/a
    Lui/lei è stato/a

    Noi abbiamo avuto
    Voi avete avuto
    Loro hanno avuto

  6. REGOLA DEI VERBI RIFLESSIVI: l’ausiliare dei verbi riflessivi è sempre essere.

    Sara si è svegliata presto stamattina;
    Marco si è lavato i denti;
    Annalisa si è fatta la doccia.

I participi passati irregolari

Il passato prossimo ha un’altra difficoltà: moltissimi verbi hanno il participio passato irregolare. Anche in questo caso, non ci sono molte soluzioni: bisogna impararli a memoria, e fare molto esercizio. Vi lascio qui una lista dei principali verbi con il participio passato irregolare. La regola dell’accordo di genere e numero quando c’è l’ausiliare essere è sempre valida.

  • aprire – APERTO
  • bere – BEVUTO
  • chiedere – CHIESTO
  • chiudere – CHIUSO
  • correre – CORSO
  • decidere – DECISO
  • dire – DETTO
  • essere – STATO
  • fare – FATTO
  • leggere – LETTO
  • mettere – MESSO
  • morire – MORTO
  • nascere – NATO
  • perdere – PERSO
  • piangere – PIANTO
  • prendere – PRESO
  • ridere – RISO
  • rimanere – RIMASTO
  • rispondere – RISPOSTO
  • rompere – ROTTO
  • scegliere – SCELTO
  • scendere – SCESO
  • scrivere – SCRITTO
  • spendere – SPESO
  • succedere – SUCCESSO
  • uccidere – UCCISO
  • vedere – VISTO/VEDUTO (poco usato)
  • venire – VENUTO
  • vivere – VISSUTO
  • vincere – VINTO

Conclusioni

A questo punto avete gli strumenti per iniziare a usare bene il passato prossimo. Sembra complicato, ma seguendo questa guida passo dopo passo e con tanta motivazione, sono sicura che riuscirete a farcela!

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Infine, vi ricordo che potete contattarmi per prenotare le vostre lezioni di italiano e iniziare a studiare l’italiano online con me!

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