Oggi impariamo nuovi modi per salutare le persone. In italiano infatti esistono tantissime alternative, che ovviamente però variano in base al contesto formale o informale.
Eccomi qui, cari studenti! 😃
Oggi impareremo tante alternative per salutare le persone in italiano. I manuali infatti a volte si limitano a illustrare i saluti più comuni. Eppure, in italiano esistono tanti modi alternativi per dire ciao, buongiorno, arrivederci. Prima, però, facciamo un rapido ripasso dei saluti standard e dei loro usi.
Buongiorno
Di solito usiamo questo saluto la mattina fino alle 13.00 o 14.00 per rivolgerci a persone che non conosciamo. Si tratta quindi di un saluto formale. Tuttavia, possiamo usarlo anche con amici e familiari per augurargli un buon inizio di giornata. Possiamo scrivere sia “buongiorno” che “buon giorno”.
Buonasera
A partire dal primo pomeriggio in Italia si dice “buonasera” (che possiamo scrivere anche staccato: “buona sera”). In effetti, è raro che gli italiani usino il saluto “buon pomeriggio” (che si scrive solo così, con due parole separate). Esiste, ma si usa poco. Il saluto più comune è, appunto, “buonasera”. Tendenzialmente, è un saluto formale.
Ciao
È il saluto informale più usato. Lo usiamo quando incontriamo amici, familiari e conoscenti. E quando ci separiamo? Anche questo caso, possiamo dire “ciao”, ma se volete suonare più calorosi, potete anche dire “ciao ciao“!
Buonanotte
È il saluto (o ancora meglio, l’augurio) che si fa agli altri prima di andare a dormire.
Arrivederci
È un saluto formale che usiamo quando ci separiamo da qualcuno che non conosciamo bene. Possiamo anche usare un’alternativa più elegante, che è “arrivederLa“.
A questo punto, passiamo alle alternative più diffuse nella lingua italiana per salutare le persone!
Salve
È un saluto formale. Si può usare in qualsiasi momento della giornata al posto di “buongiorno” e “buonasera” quando incontriamo uno sconosciuto o una persona con cui non abbiamo una relazione personale.
Giorno
A volte siamo pigri, e non vogliamo salutare proprio bene bene, e allora invece di dire “buongiorno”, diciamo solo “giorno!”.
Sera
Vale la stessa regola di sopra!
Buondì
È un saluto ironico, che fa suonare chi lo dice molto allegro. La parola “dì” (con l’accento), infatti è una vecchia espressione per dire “giorno”.
Piccola nota di cultura pop: buondì è anche il nome di una famosa merendina. Vi posto il video di una pubblicità del 2006/2007 che vi farà capire quanto è giocosa questa parola!
Buona giornata
È un saluto formale che usiamo alla fine di una conversazione. Dobbiamo stare attenti a non confondere “buongiorno” e “buona giornata”. Il primo si usa all’inizio della conversazione, il secondo si usa alla fine, quando salutiamo prima di andare via.
Buona serata
Anche questo è un saluto formale. Per la differenza tra “buonasera” e “buona serata” valgono le stesse regole di “buongiorno” e “buona giornata”.
Di nuovo
È un saluto formale che usiamo quando andiamo via.
Buona domenica/Buon fine settimana/Buon weekend
Sono formule di saluto che possiamo usare con tutti quando ci congediamo (= quando andiamo via).
Ehi/Ehilà/Ohi/Ohilà
Sono tutti saluti informali che possiamo usare come vogliamo quando incontriamo un amico. Attenzione, la H non si pronuncia mai e la grafia corretta è proprio questa: E-H-I o O-H-I, con la H al centro.
Bella!
Questo è un saluto estremamente colloquiale che viene usato soprattutto dai giovani. Anche se finisce con la -a, si può usare con tutte le persone con cui siamo in confidenza, non solo con le ragazze, e non è un complimento. Facciamo solo attenzione a usarlo con i nostri amici quando andiamo a bere un caffè, non certo in un contesto formale.
Cia’!
Come immaginate, è un’abbreviazione di “ciao”. È anche questo un saluto un po’ pigro, molto informale.
Ariciao!
Vi è mai capitato di incontrare lo stesso conoscente due volte nella stessa giornata? Ecco, allora questo saluto è perfetto! È un saluto colloquiale che deriva dal dialetto romanesco. Vediamo come funziona: A-RI-CIAO. A-: è una forma di invocazione; RI- è il prefisso che indica una ripetizione; CIAO lo conoscete già! 😃
“Ariciao” ha una pronuncia un po’ particolare, vi lascio quindi la trascrizione IPA e un audio con la pronuncia.
Qual buon vento! 🍃💨
È un saluto che esprime la gioia di vedere una persona dopo tanto tempo, come se un vento favorevole la avesse portata vicino a noi.
Chi non muore si rivede!
È un saluto ironico che diciamo a chi non vediamo da tanto tempo, spesso come un piccolo rimprovero (è un po’ come dire: “Ma allora sei ancora vivo/a!”)
Ti saluto!
È un congedo veloce, solitamente senza contatto fisico (ricordate sempre che gli italiani, soprattutto dal Centro in giù tendono a salutarsi con un bacio quando sono in confidenza).
Ci sentiamo/Ci si sente/Ci vediamo/Ci si vede
Anche questi sono congedi veloci e informali. Due alternative ancora più colloquiali sono “ci becchiamo in giro” e “ci si becca in giro“.
Un saluto/Un abbraccio/Un bacio generale
Avete un gruppo di amici troppo numeroso? Non vi va di salutare tutti singolarmente? Queste espressioni sono delle buone soluzioni: possiamo usarle per salutare tante persone contemporaneamente. Un consiglio: alzate la voce e salutate anche con le mani (tutte e due), così tutti vi vedranno.
Infine, voglio parlarvi dei saluti in due situazioni particolari, ossia nelle conversazioni che avvengono al telefono o al citofono (= il telefono che apre il portone del palazzo).
Pronto? / Sì?
Quando rispondiamo al telefono diciamo “Pronto?”. Quando rispondiamo al citofono diciamo “Sì?”.
Va bene, baci, ciao, ciao, ciao…
Quando noi italiani chiudiamo una conversazione telefonica, succede una cosa molto strana: perdiamo molto tempo. Non possiamo chiudere velocemente la conversazione, perché sembrerebbe una cosa fredda e maleducata. Allora, le nostre voci iniziano a sovrapporsi e iniziamo a ripetere “ciao, ciao, ciao”. Ci fa sentire meglio!
Spero che questo articolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere nei commenti se c’è qualcosa che vorreste approfondire! 👇
Ciao!