Mamma, ho visto Maradona! Parliamo di calcio

Questa settimana impariamo a parlare dello sport che fa battere all’unisono il cuore degli italiani!

Sai perché mi batte il corazon? Ho visto Maradona! Ho visto Maradona! Sapevate che Diego Armando Maradona ha giocato per molti anni al Napoli? I napoletani gli erano così affezionati che, poche ora la sua morte, hanno cambiato il nome dello stadio della città per dedicarlo alla sua memoria. E naturalmente Maradona giocava a… per favore, per favore, per favore! Non dite football! In Italiano, lo sport di Maradona chiama CALCIO, e per un motivo molto logico: dare un calcio significa colpire un oggetto con i piedi. I giocatori di calcio – ossia i calciatori – fanno proprio questo: danno calci alla palla.

L’obiettivo di questa settimana è imparare a parlare di calcio insieme. Scopriremo come fare conversazione, alcune parole importanti, ma anche piccole curiosità sullo sport nazionale d’Italia. Palla al centro e fischio d’inizio, cominciamo! ⚽️

Allo stadio

Sicuramente, il modo migliore per vedere una partita di calcio è andare allo stadio 🏟. Vedere una partita allo stadio è davvero un grande spettacolo. Allo stadio infatti troviamo tantissime persone diverse: famiglie con bambini, professionisti benestanti, modesti lavoratori. Persone ricche e persone povere si ritrovano tutte insieme allo stadio, unite dalla passione per il calcio. Se amate anche voi questo sport, il mio consiglio è quello di comprare un biglietto per la curva. È nella curva infatti che troviamo la tifoseria, ossia i gruppi organizzati di tifosi, i sostenitori più fedeli, che intonano cori sfegatati e realizzano scenografie mozzafiato per sostenere la loro squadra del cuore. Un coro è una canzone, come quella all’inizio di questo articolo: “Ho visto Maradona!” è un coro dedicato al grande calciatore argentino.

Vediamo adesso gli stadi italiani più grandi e famosi, quelli che tutte le persone italiane conoscono. Il più grande stadio italiano è San Siro (chiamato anche il Meazza). Si trova a Milano. Qui giocano l’Inter e il Milan. È uno stadio così grande e prestigioso che viene chiamato anche Scala del calcio. Un po’ come il celebre teatro alla Scala di Milano.
Poi c’è l’Olimpico di Roma. Ci giocano la Roma e la Lazio.
Un altro stadio molto grande è il San Nicola, a Bari. È uno stadio molto bello, che è stato progettato dal famoso architetto Renzo Piano.
Il San Paolo di Napoli è uno stadio importantissimo, e famoso per il suo tifo calorosissimo. Come dicevo prima, sembra proprio che adesso questo stadio cambierà nome: verrà chiamato stadio Diego Armando Maradona in onore del Pibe de Oro.
Infine, c’è lo Juventus Stadium, a Torino. Qui gioca la Juventus.

Un po’ di conversazione

Immaginiamo però che non stiate andando allo stadio. Una vostra amica vi invita a vedere la partita a casa, dal divano, magari mangiando una bella pizza🍕. Vi dirà: “Guardiamo insieme la partita sabato sera?“. Se non sapete che partita c’è sabato sera, potete chiederle: “Certo, chi gioca?“. La vostra amica vi dirà: “Gioca la Juve“, oppure “C’è Inter-Milan sabato“. Inter-Milan è un derby. Significa che due squadre della stessa città giocano una contro l’altra.

Il sabato sera, la partita di solito inizia alle 20.45. E se arrivate in ritardo perché c’era traffico? Quando arrivate, dopo aver salutato tutti i vostri amici e le vostre amiche, potete chiedere: “A quanto stanno?“, oppure “Chi vince?“. Queste domande servono a chiedere l’attuale punteggio della partita. La risposta sarà, ad esempio: “Stanno 2 a 1 per l’Inter“. Significa che l’Inter vince 2 a 1. O ancora, “Vince l’Inter“.

Se ci sono persone che non conoscete, potete chiedergli: “Per chi tifi?“. Tifare significa sostenere una squadra. Significa avere voglia di urlare SIIII, FAI GOOOOL, ogni volta che un giocatore della tua squadra dà un calcio alla palla.

Ma immaginiamo una situazione ancora più disastrosa! Avete perso l’autobus, e quindi non riuscite proprio a vedere la partita. Non potete andare a casa della vostra amica. Il giorno dopo potrete chiederle: “Chi ha vinto?“. Lei vi dirà: “Ha vinto l’Inter, 2 a 1“.

Ci sono tre verbi importanti da ricordare per ogni partita di calcio. Questi verbi sono vincere, perdere e pareggiare. Guardiamo alcuni esempi al presente e al passato prossimo.

Immaginiamo una partita tra il Milan e la Juventus. Il punteggio è Milan 3 – Juventus 2.
Il Milan vince 3 a 2/ Il Milan ha vinto 3 a 2. La Juventus perde/La Juventus ha perso.
Se però la Juventus fa un altro gol, il punteggio cambia. Adesso è Milan 3 – Juventus 3. È un pareggio. Il Milan pareggia 3 a 3/Il Milan ha pareggiato 3 a 3. Quando parliamo di punteggi, ricordate di usare sempre la preposizione “a“: 3-3 si legge “3 a 3″.

Dentro e fuori dal campo

Vediamo adesso le figure più importanti che stanno dentro e fuori dal campo da calcio. Vi parlerò anche di alcuni personaggi importanti del calcio italiano. Una squadra di calcio è composta da 11 giocatori. Ogni squadra ha la sua formazione. È la disposizione dei calciatori sul campo da calcio. Prima della partita, potete chiedere ai vostri amici: “Qual è la formazione?“. Vediamo i ruoli più importanti:

  • Il portiere – in Italia esistono i portieri dei palazzi, ma esistono anche i portieri di calcio! Il portiere fa la guardia alla porta. Alla fine del campo c’è sempre una porta. Si può chiamare anche “rete“, come quella per i pesci 🥅🐟. Tra i portieri italiani più famosi ci sono Gigi Buffon e Dino Zoff;
  • L’attaccante – l’attaccante (cioè il giocatore che attacca) cerca di segnare, di fare gol nella porta avversaria. Tra gli attaccanti italiani più famosi ci sono Francesco Totti e Alex Del Piero;
  • Il difensore – il difensore difende la porta della propria squadra. Tra i difensori italiani più famosi ci sono Fabio Cannavaro e Alessandro Nesta.

Ci sono altre due persone importanti da menzionare: l’allenatore, che è il tecnico sportivo che prepara una squadra alle partite e decide la formazione, e l’arbitro, che verifica che la partita sia giocata secondo le regole. L’allenatore sta a bordo campo, in panchina. L’arbitro invece sta in campo insieme ai giocatori. Ha tre oggetti fondamentali: il fischietto 🔈 per richiamare l’attenzione dei giocatori, il cartellino giallo e il cartellino rosso.

Altre parole importanti

Come vi dicevo prima, una partita può finire con un pareggio. Se la partita finisce 0 a 0, non deve essere stata una partita molto avvincente, perché nessuna squadra ha fatto gol. GOOOL! Sono sicura che tutti voi conosciate questa parola. Tutti i tifosi urlano “GOL!” quando la squadra segna. Segnare significa fare gol. Possiamo scrivere questa parola nella versione italianizzata (gol) o nella versione inglese (goal): sono tutte e due giuste. Possiamo anche dire (o urlare!) “RETE!!!“. Fare rete significa segnare, fare gol.

Ma poco fa abbiamo anche parlato dell’arbitro, e abbiamo detto che oltre al fischietto ha due oggetti fondamentali: il cartellino giallo e il cartellino rosso. Questi due strumenti sono importanti perché segnalano delle infrazioni. Se vedete l’arbitro che fruga nel taschino della propria maglia ed estrae il cartellino giallo 🟨 per mostrarlo a un giocatore, significa che quel giocatore non ha rispettato le regole del gioco. È stato ammonito, o ha ricevuto un’ammonizione. Un’ammonizione dice al calciatore di stare attento, invitandolo a giocare correttamente. Se un giocatore riceve due ammonizioni (e quindi due cartellini gialli), subito dopo gli viene mostrato il cartellino rosso 🟥. Significa che quel calciatore è stato espulso (ha ricevuto un’espulsione): dovrà lasciare il campo, e i suoi compagni saranno costretti a giocare in 10, e non in 11 come succede normalmente. In alcuni casi, un calciatore può anche ricevere un’espulsione diretta: significa che, anche se non è stato ammonito prima, l’arbitro gli mostra subito il cartellino rosso. Questo succede quando il calciatore compie un’infrazione molto grave, o si comporta in maniera poco sportiva.

Nel gioco del calcio però, le infrazioni hanno un nome particolare, che dobbiamo ricordare: si dice fallo. Il fallo è appunto il mancato rispetto delle regole del calcio. Ad esempio, uno dei gol più famosi di Maradona, quello segnato di mani durante la partita Argentina-Inghilterra ai Mondiali del 1986, costituisce in realtà un clamoroso fallo. È stato proprio questo gol a far nascere la celebre espressione “La mano de Dios“.
Un tipo di fallo particolare è il fuorigioco, che avviene quando un giocatore riceve la palla oltre la linea di difesa avversaria.

Quando una squadra commette un fallo, l’arbitro può assegnare un calcio di punizione (o semplicemente una punizione). La squadra avversaria può tirare in porta, ma davanti a questa c’è una barriera di difensori, un vero e proprio muro umano. Quando il fallo avviene vicino alla porta, l’arbitro assegna alla squadra avversaria un calcio di rigore (o semplicemente un rigore). Si tratta di fatto di un tiro a porta libera: la porta è difesa solo dal portiere, quindi è molto facile segnare. Un altro calcio che può essere assegnato è il calcio d’angolo, che è tirato dalla punta laterale del campo di gioco. Le punizioni, i rigori e i calci d’angolo sono momenti di alta tensione: aumentano la possibilità di fare gol, e quindi il pubblico esulta quando vengono assegnati.

Inoltre, in alcune occasioni, un calciatore può subire un infortunio. Un giocatore infortunato ha subito un danno fisico durante la partita (magari ha sbattuto la testa, si è fatto male alla gamba) e quindi può essere sostituito per una o più partite.

Infine, ricordiamo un po’ i tempi di una partita di calcio. Normalmente, una partita dura 90 minuti divisi in primo tempo e secondo tempo da 45 minuti. Tra i due tempi c’è una pausa di 15 minuti chiamata intervallo o fine primo tempo. Dato che durante i falli, le punizioni ecc., il tempo della partita non si ferma, alla fine del 90º minuti, l’arbitro può assegnare qualche minuto di recupero. In alcuni tornei, come i Mondiali (la Coppa del Mondo 🏆🌍) è necessario che le partite abbiano un chiaro vincitore: per questo, se al 90º minuto le squadre stanno pareggiando, dopo il recupero si va ai tempi supplementari. Sono due e durano 15 minuti ciascuno. Se ancora, dopo i supplementari, la partita è in una situazione di parità, si va ai rigori, che continuano fino a quando una squadra non passa in vantaggio, vincendo così la partita. Vi ricordate chi ha vinto ai rigori dei Mondiali di Germania del 2006? 😉🇮🇹

Stupite le persone italiane!

Per concludere, vediamo alcune piccole curiosità che faranno stupire le persone italiane con cui parlerete. Partiamo dalle cose semplici: moltissime squadre prendono dei soprannomi sulla base dei colori della maglia 👕. Vediamone alcuni:

  • L’Inter – I nerazzurri 🖤💙. Ricordate sempre che in italiano questa squadra si chiama Inter e non Inter Milan!;
  • Il Milan – I rossoneri ❤️🖤;
  • La Juventus – La Juve o i bianconeri 🤍🖤. La Juve è anche una delle squadre italiane più antiche. Per questo viene chiamata anche “la Vecchia signora“;
  • La Roma – I giallorossi 💛❤️;
  • Il Palermo – I rosanero 💖🖤.

Molti italiani, il sabato sera, organizzano anche delle partite di calcetto, e cioè di calcio a cinque. È un bel modo per consolarsi di non poter giocare in Serie A, il campionato professionistico di più alto livello, o in Coppa Italia, il torneo di calcio più importante. Chi vince la Serie A guadagna un trofeo ambitissimo: lo scudetto.

Biliardino

Io non ho mai giocato a calcio, ma mi diverto molto a giocare a calcio balilla (o più colloquialmente, a biliardino), vale a dire una partita di calcio da tavolo, dove i calciatori sono di plastica e si muovono tramite delle barre laterali fissate al tavolo.

I giocatori della nazionale di calcio italiana si chiamano gli Azzurri, per via del colore della loro maglia. Quando giocano gli Azzurri, i tifosi italiani cantano non solo l’Inno nazionale, ma anche Seven Nation Army dei White Stripes! Vi starete chiedendo il perché, immagino! La risposta è semplice: questa canzone era la colonna sonora dei Mondiali del 2006, che l’Italia ha vinto contro la Francia. Da allora, ogni volta che gioca la nazionale, tutti noi cantiamo questo coro gioioso! Non è necessario parlare l’inglese: quello che vi basterà cantare è solo POOOO PO PO PO PO POOOO!

Ci sono anche alcune espressioni della lingua italiana che derivano dal mondo del calcio. Ad esempio, salvarsi in corner (o salvarsi in calcio d’angolo) significa risolvere un problema all’ultimo minuto. Una espressione simile è salvarsi in zona Cesarini. “In zona Cesarini” è ormai sinonimo di “all’ultimo minuto“. Questa espressione deriva da un famoso calciatore, Cesarini, per l’appunto, che spesso realizzava delle azioni decisive negli ultimi minuti della partita. C’è anche l’espressione scendere in campo, che significa entrare in gioco, in azione. Questa espressione è diventata famosa soprattutto con la “discesa in campo” di Silvio Berlusconi, che nel 1994 decise di entrare in politica annunciando: “Ho deciso di scendere in campo”.
Un’altra espressione simpatica è fare un autogol. Letteralmente, un autogol è un gol segnato nella porta della propria squadra. È un errore clamoroso! Quindi, fare un autogol significa proprio commettere un errore che danneggia noi stessi. E infine c’è l’espressione chiacchiere da spogliatoio. Lo spogliatoio è la stanza in cui i giocatori si cambiano e fanno la doccia dopo la partita. Fare chiacchiere da spogliatoio significa fare discorsi volgari, spesso maschilisti. Per fortuna non mi è capitato molto spesso di sentire qualcuno fare chiacchiere da spogliatoio, ma voglio darvi un consiglio: non fatele! Anche se si dice che gli italiani siano tutti latin lover, a nessuna persona interessa sentire i vostri commenti sui corpi altrui!

Infine vi confesso un segreto, una cosa che noi italiani diciamo tanto di noi stessi e che indica la nostra grande autoironia: in Italia siamo tutti allenatori! Che significa? Significa che noi italiani sappiamo di avere un grande pregio ma anche un grande difetto, e cioè proprio quello di voler esprimere la nostra opinione su tutto 🤦‍♀️ . Proprio come durante i Mondiali siamo tutti allenatori, ad esempio, anche in questo momento di pandemia di coronavirus, la gente dice spesso che noi italiani siamo diventati tutti virologi! Non è uno scherzo, è proprio quello che noi italiani diciamo di noi stessi, facendo autoironia e autocritica.

E voi, per che squadra tifate? Vi piace andare allo stadio? Conoscete dei calciatori italiani? Anche nel vostro paese siete tutti allenatori? Se questo articolo vi è piaciuto, fatemelo sapere nei commenti qui sotto, mettete mi piace, e condividetelo sui vostri social 👇

Infine, vi ricordo che potete contattarmi per prenotare le vostre lezioni di italiano e iniziare a studiare l’italiano online con me! A presto!

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